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IL COMPLESSO DI SAN LORENZO MAGGIORE

Il convento francescano e il macellum romano*

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Il complesso di San Lorenzo Maggiore è tra i siti più affascinanti della città partenopea. Se, infatti, già la chiesa, impreziosita da un coro gotico di raffinato gusto francese, rappresenta un unicum nel panorama napoletano, superando gli ambienti conventuali della Sala capitolare e del Refettorio, superbamente affrescati, e scendendo a circa sette metri sotto il piano di calpestio, ci si ritrova catapultati nella Neapolis greco-romana: si passeggia infatti sull'antico tracciato stradale, tra le vestigia del Foro romano e le antiche botteghe del macellum**, come la lavanderia, il panificio - con il forno perfettamente conservato - e gli ambienti del criptoportico destinati alla vendita del pesce.

*Possibilità di abbinare con l'itinerario Napoli, tra Sacro e Profano oppure con l'itinerario Napoli, Centro Storico.

**Ingresso a pagamento; nel prezzo del biglietto è incluso anche il Museo dell'Opera.


Il complesso di San Lorenzo Maggiore è tra i siti più affascinanti della città partenopea.

 

  Non accessibile     1 ora circa


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MUSEO DIOCESANO

Un itinerario tra Gotico e Barocco*

 

Il Museo Diocesano di Napoli, che occupa gli spazi conventuali del complesso monumentale di Donnaregina, è un esempio unico nel panorama museale del centro storico di Napoli. Seguendo un allestimento per temi relativi alla fede cristiana, i suoi spazi accolgono le opere provenienti da altri luoghi di culto non più accessibili. Ma il percorso si articola e si arricchisce anche nel dialogo continuo con la storia e l'architettura delle due chiese di Santa Maria di Donnaregina, la vecchia e la nuova, in cui non si può che rimanere stupefatti dagli scorci prospettici dei cori delle monache, dai cicli pittorici che li decorano, o dalle ardite strutture della chiesa gotica.

*Ingresso a pagamento.


Il Museo Diocesano di Napoli, che occupa gli spazi conventuali del complesso monumentale di Donnaregina, è un esempio unico nel panorama museale del centro storico di Napoli.

 

  Parzialmente accessibile     2 ore e mezza circa


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IL MUSEO FILANGIERI

La collezione del principe di Satriano*

 

Fondato nel 1882 dal principe Gaetano Filangieri, il museo ha sede nel quattrocentesco palazzo Como, noto anche come "il palazzo che cammina" per via del suo spostamento avvenuto durante la costruzione dell'attuale via Duomo. Vi sono esposte opere mirabili, tra dipinti, sculture, armi, porcellane, e maioliche. Il percorso inizia dalla sala neogotica posta al piano terra, con una raccolta di armi e armature orientali, per poi raggiungere la Sala Agata, decorata con un prezioso pavimento maiolicato, e che riunisce opere dal XVI al XIX secolo, tra cui spiccano i capolavori di Luca Giordano e Mattia Preti. Nelle vetrine del passaggio pensile sono esposte ceramiche e porcellane delle più importanti fabbriche europee.

*Ingresso a pagamento.

Possibilità di abbinare con il Museo Diocesano o con la Cappella del Tesoro di San Gennaro.


Fondato nel 1882 dal principe Gaetano Filangieri, il museo ha sede nel quattrocentesco palazzo Como, noto anche come "il palazzo che cammina" per via del suo spostamento avvenuto durante la costruzione dell'attuale via Duomo.

 

  Parzialmente accessibile     1 ore e mezza circa


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IL PALAZZO ZEVALLOS STIGLIANO

La collezione del Banco di Napoli*

 

Costruito nel XVII secolo e più volte modificato, il palazzo documenta l'evoluzione del gusto artistico napoletano dal Seicento al Novecento, quest'ultimo mirabilmente espresso dal grande salone d'ingresso decorato con vetrate Liberty. Spiccano fra le opere esposte il Martirio di sant'Orsola, capolavoro estremo del Caravaggio, oltre a opere di Artemisia Gentileschi, Bernardo Cavallino, Luca Giordano, e Francesco Solimena. Seguono le sale dedicate alle vedute, e alle Scuole di Posillipo e Resina, che hanno reso la Scuola Napoletana all'avanguardia in Europa. Le opere di Vincenzo Gemito, infine, (terrecotte, bronzi e disegni) formano uno dei nuclei più importanti e interessanti del grande artista. 

*Ingresso a pagamento.

Possibilità di abbinare con la visita all'itinerario Napoli Reale.


Costruito nel XVII secolo e più volte modificato, il palazzo documenta l'evoluzione del gusto artistico napoletano dal Seicento al Novecento, quest'ultimo mirabilmente espresso dal grande salone d'ingresso decorato con vetrate Liberty.

 

  Parzialmente accessibile     2 ora circa


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LA GROTTA DI SEIANO E PAUSILYPON

Tra archeologia e panorami mozzafiato*

 

Dalla discesa di Coroglio si raggiunge l'ingresso al complesso archeologico di Pausilypon, che in greco significa "che calma il dolore", nome perfetto per questo luogo di romantica bellezza. Un sentiero giunge alla Villa Imperiale voluta da Publio Vedio Pollione, un liberto ricchissimo e dispotico. Della sua villa, che si estendeva su circa 9 ettari, si conservano i due teatri e parte della domus. Dalle sue terrazze si apre la vista su tutto il golfo di Napoli. Precede la villa di Pausilypon la Grotta di Seiano**, una suggestiva galleria artificiale lunga circa 800 metri che fu realizzata per volere di Publio Vedio Pollione per collegare la sua villa alla città di Pozzuoli.

*Possibilità di includere una visita guidata a pagamento al Parco Sommerso di Gaiola con battello dal fondo trasparente, a cura di CSI Gaiola onlus.

**Ingresso gratuito; visita soggetta a prenotazione.


Dalla discesa di Coroglio si raggiunge l'ingresso al complesso archeologico di Pausilypon, che in greco significa "che calma il dolore", nome perfetto per questo luogo di romantica bellezza.

 

  Parzialmente accessibile     2 ora circa


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VILLA PIGNATELLI

La casa-museo dei principi Pignatelli*

 

La "regina" delle ville neoclassiche di via Chiaia, oggi costituisce il Museo "Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés", testimone del gusto e della vita dell'importante famiglia principesca. Tra eleganti ambienti, in gran parte di gusto neoclassico, affascinano per eleganza la maestosa Sala da Ballo, la suntuosa Sala Rossa e il Salottino Verde, con la collezione di porcellane di Meissen e Capodimonte. Al primo piano sono esposti, invece, dipinti delle Scuole di Posillipo e Resina. Meritano, infine, una visita anche i giardini, dove un padiglione ospita il Museo delle Carrozze che riunisce vetture europee di fine Ottocento e inizi Novecento.

*Ingresso a pagamento.


La "regina" delle ville neoclassiche di via Chiaia, oggi costituisce il Museo "Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés", testimone del gusto e della vita dell'importante famiglia principesca.

 

  Parzialmente accessibile     1 ora e mezza circa


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NAPOLI, SAN GIOVANNI A CARBONARA

Chiesa di San Giovanni a Carbonara*

 

La chiesa, tra le più insigni della città, si eleva in cima ad una scenografica scalinata settecentesca. L'interno mostra un impianto rettangolare di gusto gotico. Nell'abside domina il maestoso monumento sepolcrale di re Ladislao, alto ben 18 metri, e alla cui sommità spicca il re a cavallo con la spada sguainata. In basso si apre l'accesso alla Cappella Caracciolo Del Sole, con un prezioso pavimento maiolicato del XV secolo, gli affreschi quattrocenteschi, e il sepolcro di Sergianni Caracciolo. Di particolare pregio scultoreo sono inoltre la Cappella Caracciolo di Vico, con cupola a lacunari e pavimento decorato con intarsi marmorei, e la quattrocentesca Cappella Miroballo.

*Da abbinare con l'itinerario Napoli tra Sacro e Profano.


La chiesa, tra le più insigni della città, si eleva in cima ad una scenografica scalinata settecentesca. L'interno mostra un impianto rettangolare di gusto gotico.

 

  Non accessibile     1ora e mezza circa


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NAPOLI, SANT'AGOSTINO DEGLI SCALZI

La chiesa di Sant'Agostino degli Scalzi*

 

La chiesa di Sant'Agostino degli Scalzi è forse uno dei complessi più interessanti del Seicento napoletano, in particolar modo per la decorazione in stucco che ricopre l'intera chiesa, un unicum nel panorama delle fondazioni religiose di Napoli. L'apice di questa decorazione è rappresentata dalla volta della navata, che presenta una decorazione composta da volute, festoni, cori angelici, putti che danzano e angeli musicanti, e dal magnifico gruppo centrale raffigurante l'Assunzione della Madonna. L'interno della chiesa, nel 1954 ripreso anche il primo episodio del famoso film L'oro di Napoli di Vittorio De Sica, è impreziosito anche da un pulpito ligneo sorretto dall'aquila agostiniana, il coro e l'altare maggiore.

*Da abbinare con il Museo Archeologico.


La chiesa di Sant'Agostino degli Scalzi è forse uno dei complessi più interessanti del Seicento napoletano, in particolar modo per la decorazione in stucco che ricopre l'intera chiesa, un unicum nel panorama delle fondazioni religiose di Napoli.

 

  Accessibile     1 circa


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